Stiolo di San Martino in Rio, 17 Giugno 2017 - Nella splendida cornice de l'Oasi La Martina, insieme alle poliedriche voci dei Veravox, dedicheremo sabato 8 luglio p.v. un concerto offerto ai Richiedenti Asilo Politico ospitati dalla nostra struttura.
Un concerto sul prato, proprio tra la vecchia casa di campagna e il biolago, all’ombra del grande gelso. Al fresco della sera, per cantare e raccontare storie di integrazione culturale, fare amicizia… e goderci un piccolo aperitivo assieme! Vi aspettiamo, alle ore 21. È GRADITA LA PRENOTAZIONE! Per info e contatti: 373.8678440
The beautiful scenery of Oasi La Martina along with the polyhedrich voices of Veravox: we are offering a concert to the Polytical Asylum Seekers hosted at our facilities. A concert held on the lawn, just between the old country manor and the swimming pond, in the shadow of the mulberry tree. Enjoying the fresh air of the evening, singing and telling stories talking about cultural integration, making friends… and enjoying a small aperitif all together! We will be waiting for you at 09:00 PM. THANK YOU FOR MAKING A RESERVATION!!! Info and contacts: 373.8678440
Stiolo di San Martino in Rio, 10 Giugno 2017 - QUELLI CHE IL CALCIO... Con grande soddisfazione per tutti i partecipanti si è tenuta all'Oasi La Martina la prima partita ITALIA-NIGERIA. Le squadre erano miste e dai volti sorridenti si capisce che abbiamo vinto tutti! - The first football match ITALIA-NIGERIA has been played to the great pleasure of all parties. The two teams were mixed and the smiling faces declare that we have all won!
Intervento pubblicato sulla pagina Facebook "Sei di San Martino se-Official", 3 giugno 2017 - RITORNO AL FUTURO (PROSSIMO)
Prima di dire la mia sui “neri” mi piacerebbe ricordare all’esimio (+/- esimio…) pubblico di questa pagina che l’anno scorso, max 2 anni fa, sono state ripetutamente segnalate scorribande di ragazzi nostrani che pensavano bene di dare il meglio con atti di teppismo, vandalismo e furti… se non ricordo male ci fu anche un taglio di gomme notturno per vendicare una denuncia nei confronti dei medesimi… Ricordo altrettanto le segnalazioni di concittadini che lamentavano il chiasso e gli schiamazzi notturni di certi ragazzetti locali e il lessico volgare, infiocchettato di parolacce, sempre a carico di alcuni di questi ragazzetti, anzi, ragazzette... Bene, tutto questo, con l’imminente chiusura delle scuole, avrà di nuovo inizio e ci scommetto due occhi della mia testa, manco uno, che la colpa dei nuovi furti verrà addossata ai “neri” e che sempre certe persone si faranno carico di insegnare il turpiloquio ai nuovi arrivati.
Detto questo, a breve tornerò a mettere un “mi piace” sui alcuni post che ho scritto su questa pagina tempo fa per ricordare che non è la prima volta che San Martino in Rio OSPITA dei RICHIEDENTI ASILO POLITICO e che c’è modo e modo di vedere le cose e, soprattutto, di affrontarle. Un consiglio (probabilmente inutile, perché i sordi di mente, sono spesso anche sordi di cuore): prima di parlare e ripetere il quacquaraquà mediatico dei vicini che parlano senza cognizione di causa, fateVi un’opinione di persona = cercate informazioni certe prima di diffondere informazioni fasulle. Prima di giudicare e prima di porvi su dei piedistalli per essere al di sopra di tutto, per trarre impuniti conclusioni affrettate, deviate, sbagliate, denigranti, offensive, vergognose, vigliacche… scendete dalla Vostra altezzosità e fate appello alla Vostra cultura e umanità se veramente ce l’avete (e ad alcuni che tanto temono e pontificano, consiglio di ripassare anche la grammatica italiana, in particolare la declinazione del verbo “avere”…).
A quelli che covano acredine, odio, ignoranza, soprattutto a quelli che tanto rievocano il passato, lancio un appello a ricordarsi non solo del passato ma anche del Santo di cui questa città e anche la mia casa portano il nome. Si organizza pure una festa per ricordare il gesto! Ma ci piace essere orgogliosi di San Martino in Rio solo per avere un motivo in più per fare festa, con tanto di rievocazione storica ma senza coerenza e concretezza nella vita di ogni giorno? Il pragmatismo dov’è?
Se tanto ci tenete alla nostra CULTURA, alla nostra CIVILTA’, alla nostra UMANITA’, allora siate coerenti e FATE qualcosa per essere DEGNI del messaggio di San Martino…
Se avete qualcosa da con-dividere, fossero anche “solo” il rispetto, la buona educazione, il desiderio di insegnare e dimostrare in prima persona a come si convive pacificamente anche in caso di emergenza… allora fatelo!
I have a dream… io sogno un paese che invece di chiudersi a riccio, apra le porte a questa gente: anche se abbiamo poco e se non tutti parliamo l’inglese, prendete questi ragazzi per mano. Mangiate insieme, giocate insieme, condividete il Vostro sapere. Insegnate. Non ghettizzate. Abbiate pazienza. Non ogni giorno ma a turno, ognuno di noi. Sorridete con loro, questo, invece, ogni giorno. Se i Vostri cuori fossero talmente inariditi da non sapere più come si fa, venite all’ Oasi La Martina dove le porte a chi si rimbocca le maniche sono sempre aperte! Grazie.
Traduzione in inglese, così i miei ragazzi possono leggere e capire…
Translation into English, so my boys may understand…
BACK TO FUTURE (A NEAR FUTURE)
Before stating my own opinion about the “black ones” I would like to remind the distinguished (+/- distinguished…) audience of this page, that last year, max 2 years ago, raids of local youngsters were reported again and again who let their light shine with hooliganism, vandalism and steeling… if I am not mistaken there was also a nocturnal cutting of tires to take revenge for the fact that these youngsters had been denounced… I also remember some fellow citizens complaining about the noise and rowdy behaviour by night of certain local youngsters and the vulgar talking full of curse words always of some of these youngsters, actually, young girls... Well, all this, with the imminent closing of the schools, will begin again and I bet a fortune, that the new thefts will be ascribed to the “black ones” and that always certain people will be in charge to teach the newcomers the local dirty talking.
After this foreword, I will soon return to put a “I Like” on some post I was writing here on this page some time ago to remind that it is not the first time that San Martino in Rio is HOSTING POLYTICAL ASYLUM SEEKERS and that there are different ways to approach the matter and, especially, to face them. One advice of mine (probably useless because the deaf of mind often have also deaf hearts): before talking and repeating the gasbag neighbours who talk without any knowledge at all, form your own opinion = look after sure information before divulging fake news. Before judging others and before putting yourself on a pedestal to be above everything in order to come to half-assed, deviated, wrong, denigrating, offensive, shameful, coward conclusions … get down from haughtiness and appeal to you culture and humanity if you really have it (and to some people who are afraid and pontificate, I suggest to brush up also the Italian grammar, especially the declination of the verb “to have”…).
To those who foster bitterness, hate, ignorance and especially to those recalling so much the past, I appeal to remember not only the past but also the Saint giving his name to this city and also to my own home. There is even a celebration to commemorate him and what he did! But do we like to be proud of San Martino in Rio just to have one reason more to have fun, even with an historical commemoration but lacking coherence and concreteness in everyday life? Where has our pragmatism gone?
If you are really attaching importance to our CULTURE, to our CIVILIZATION, to our HUMANITY, than be coherent and DO something to DESERVE the message of Holy Martin…
If you have something to share, even if it would be “only” the respect, your good manners, the wish to teach and demonstrate personally how to live peacefully also in case of emergency… than do it!
I have a dream… I dream of a village that instead of curling up as a hedgehog, will open the doors to these people: even if we have not much and we do not all talk English, take these young people by their hands. Eat together, play together, share your knowledge. Teach. Do not ghettoize. Be patient. Not every day but in shift, everybody of us. Smile with them and this, instead, do it every day. If your hearts should have turned that much to stones that you do not know anymore on how to do, come to Oasi La Martina where the doors to those who roll up their sleeves are always open! Thank you.
Stiolo di San Martino in Rio, 29 Maggio 2017 - QUELLI CHE IL CALCIO... Siamo alla ricerca di 5 ragazzi “nostrani” appassionati di calcio e disponibili a giocare a pallone con 5 dei ragazzi nigeriani che stiamo ospitando. Chi fosse interessato (non spingete…) giocherà sotto la randa del sole e su di un prato ruspante tagliato di fresco dietro a casa nostra (8x40 mt). L’acqua fresca da bere e il bagno finale nel nostro biolago sono inclusi nel prezzo (che in nulla consiste se non di portare, oltre alle gambe, tanto entusiasmo e tanta allegria - sono invece vietati i tuffi in acqua per non spaventare i pesci rossi e per non scompigliare le nostre ninfee!!!) Chi fosse interessato è pregato di contattarci al 373.8678440
Stiolo di San Martino in Rio, 17 Aprile 2017 - Sono venuti a farci visita i nostri Cigni Neri: Micheal, con la moglie Blessing e il piccolo Francesco!
Stiolo di San Martino in Rio, 11 Aprile 2017 - ECCO UNO SQUARCIO DI VITA (e un sogno che si sta squarciando...) DI UNO DEI MIEI CIGNI NERI...
Erhabor Micheal e' arrivato all' Oasi La Martina il 28.11.2016 per essere poi trasferito a Reggio Emilia il 10.01.2017. Da allora come con quasi tutti gli altri ragazzi che ho avuto la fortuna di incontrare, sono rimasta in contatto e cerchiamo di vederci almeno una volta la settimana, fosse anche solo per ripassare le lezioni di italiano.
La moglie di Micheal è arrivata ben prima di lui in Italia (primavera-estate 2016) e, incinta del loro bambino, è stata conferita a una struttura a Paola (in provincia di Cosenza). Nel frattempo è anche nato il loro bimbo ma Micheal, nonostante gli appelli, le richieste, i solleciti e le promesse non gli è stato ancora consentito né di riabbracciare sua moglie, né di cullare nemmeno una volta suo figlio. Lei e il bebè in Calabria. Lui in Emilia Romagna.
Se questo è come lo Stato usa le mie tasse di cittadina e imprenditrice per offrire asilo, beh, c'è molto che non funziona! Ma c’è anche qualcosa che non funziona alla base… per un altro dei ragazzi sto cercando di procurare una bicicletta usata. Gratis. Niente...
Poi non c’è da meravigliarsi se alla fine torno punto e a capo alla mia convinzione che sulla maggioranza, quella del Governo o dei Cittadini, non si può fare affidamento...
Stiolo di San Martino in Rio, 31 Gennaio 2017 - Le Maldive? No, pianura padana, coordinate 44.70565 10.79626... ossia Oasi La Martina! Questa è la bellissima foto scattata da Alameen Mohammedali, uno dei nostri Cigni Neri al nostro biolago qualche giorno fa. Si vedono i pesci che riposano sul fondo, dove d'inverno c'è l'acqua più calda e in alto sulla sinistra c'è il riflesso della pergola che si affaccia sull'orto. The Maldives? No, we are in the Po valley, coordinates 44.70565 10.79626... where Oasi La Martina is! This beautiful picture was snapped a couple of days ago by Alameen Mohammedali, one of our Black Swans, and it is our bathing pond. You see the fishes resting on the ground where during winter time the water temperature is warmer while on top left you seen the reflex of the pergola looking towards the vegetable garden.
Stiolo di San Martino in Rio, 1. Gennaio 2017 - Prendendo spunto dalle diverse culture che la nostra casa ha la fortuna di accogliere, ai nostri Ospiti speciali abbiamo voluto offrire in questi due giorni un menu-fusion, in parte realizzato insieme con molto divertimento. Ve lo trascriviamo qui, porgendo a tutti i nostri Amici i migliori auguri per l’anno nuovo!
CENA DI SAN SILVESTRO
Panettone Gastronomico ai Profumi di Mare (Italia)
Radice stufata di Igname con Guazzetto di Pomodoro, Sardine e Peperoncino Habanero (Nigeria)
Pollo alla Paprika con Riso Pilaf (Austria)
Gelato alla Panna con Banane e Salsa Calda al Cioccolato (Germania)
PRANZO DEL 1. GENNAIO
Stufato di Manzo al Berberé con Lenticchie Rosse al Peperoncino (Eritrea) e Focaccia Ligure (Italia)
Zampone (Italia)
Crostata di Frutta Fresca
Il tutto è stato preceduto sabato 28 dicembre da uno spettacolare Cous Cous preparato in loco da una coppia di amici Italo-Marocchini.
W il 2017!!!
Stiolo di San Martino in Rio, 31 Dicembre 2016 - CAPPUCCETTO ROSSO E I CIGNI NERI (ossia una favola di Natale in corso di scrittura che narra anche del rovescio della medaglia). Dai primi di ottobre ospitiamo sei richiedenti asilo politico. Oltre un anno fa, in concomitanza con le prime ondate di profughi siriani, avevo casualmente seguito l’intervista radiofonica del programma "24 Mattino" su Radio 24, condotta da Alessandro Milan per Il Sole 24 ORE e fatta ad un albergatore che raccontava della sua esperienza. Fu un affondo al cuore, pesante, inflitto anche dall’emblematica affermazione che era difficile trovare albergatori disponibili, perché alcuni avevano perso o temevano di perdere la loro affezionata clientela... I ragazzi nigeriani che ospitava, in compenso ben presto avevano iniziato a chiamarlo “papà”, lui si prendeva cura di loro, accompagnandoli anche a scuola o per le visite di routine in ospedale, concedendosi solo un’ora di tregua per un pisolo pomeridiano. Ritenendo di essere fatta della stessa pasta dell’albergatore intervistato, lo chiamai per saperne di più e decisi infine di mettermi in lista d’attesa, ben sapendo che l’impegno umano, se avessi voluto farmi carico anche di quello, sarebbe stato talmente enorme da non essere in alcun modo monetizzabile (infatti, giustamente, non viene affatto retribuito). Iniziò un silenzio fatto di giorni, settimane, mesi, un anno intero. Fino a due mesi fa quando, con una chiamata, mi chiesero se fossi disponibile ad ospitare sei ragazzi eritrei. La cicogna me li portò pochi giorni dopo. Perché per certi versi è stato come diventare, per scelta, anche mamma, per giunta di marmocchi adulti. Arrivarono stremati e confusi. Avevano rischiato la vita e le angherie di persone disumane pur di raggiungere il mondo dei loro sogni... che presto però si rivelò non essere il paese dei balocchi. Perché internet trasmette immagini tanto scintillanti quanto fuorvianti, ben nascondendo il nostro sudore, la nostra fatica, la nostra educazione, la nostra capacità organizzativa e il nostro bisogno di programmazione, così come nasconde la nostra maleducazione, la nostra intolleranza, la nostra paura del diverso, la nostra cultura negativa, la nostra gelosia a non voler condividere niente con nessuno, nemmeno il Natale, così come non mostra la crescente indifferenza di molti di noi e la percepibile voglia di alcuni ad essere razzisti e di fare di tutta l’erba un fascio. Per non parlare dei pregiudizi che ricaddero su di loro e su di me e il mio Compagno come una tempesta di pece bollente. Nei primi tempi indossavo una giacca rossa, in modo che non mi perdessero mai di vista quando li portavo in giro a vedere il paese o a sbrigare commissioni, mentre loro mi seguivano con il loro modo così tipico di incedere: cappuccetto rosso e i cigni neri. Perché quando sei di larghe vedute, cerchi e vedi la bellezza oltre i paraocchi della gente comune. Non guardiamo il colore della loro pelle. Guardiamo e vediamo cosa hanno dentro. Così come l’Africa continua a cozzare nelle viscere della terra contro l’Europa, così le nostre culture sembrano cozzare a prima vista tra di loro. Sembrano. Poi ti ritrovi ad avere a che fare con persone disponibili oppure scapestrate, volenterose oppure irruente, oneste oppure disperatamente bisognose di aiuto. Giusto per fare qualche esempio. Esattamente come noi. E noi? Quando in paese si venne a sapere che per la prima volta la Comunità locale ospitava dei richiedenti asilo, la Comunità si divise in fazioni opposte. Allibita ma non stupita, lessi quello che certe teste più che calde (per fortuna poche) scrissero. Ci è stato ovviamente subito chiesto quanto “guadagnassimo”. A chi lo vuole sapere, suggeriamo di prendersene in casa qualcuno di questi ragazzi e di fare poi in fretta i conti, innanzitutto con la propria coscienza, per poi capire se c’è il ritorno di un ipotetico quanto dignitoso modello di costo-beneficio. Ci è stato chiesto perché li chiamiamo “Ospiti”? Notare la “O” maiuscola. Volutamente non è una svista. Perché l’Ospite, indifferentemente da se, quanto e chi paga, è sacro. Ovviamente non se si tratta di un mascalzone, ma non è questo il genere di persone che frequenta la nostra casa. Che dire di certi amici che ci hanno voltato le spalle? Meglio tardi che troppo tardi. Molto meglio così. C’è modo e modo di essere albergatori. Si può anche cogliere la palla al balzo ed essere sia albergatori che cittadini, con tanto di coscienza civica. Faccio qualche esempio che capiranno quelli che vogliono capire: alcuni ragazzi ci chiesero perché in un lettone così grande, non ne piazzavamo 3 di persone. Rispondemmo che volevamo che stessero comodi . Ci ringraziarono stupefatti. Ci venne chiesto perché avessimo deciso di voler condividere con loro la bellezza della nostra casa. Perché a vivere nel brutto si fa più fatica ad imparare e ad imparare ad apprezzare. E che dire di quella volta che mi chiamarono terrorizzati perché erano saliti sull’autobus sbagliato e si erano persi. Avevo messo loro a disposizione un mio cellulare per potermi chiamare in caso di emergenza e ovviamente (?) accorsi in fretta per andarli a ripescare... Un giorno accompagnai due dei ragazzi alla fermata dell’autobus perché imparassero la via per andare a scuola. Il conducente ci squadrò tutti e mi chiese se era sicuro nel farli salire a bordo. Sorridente gli dissi che poteva stare tranquillo e che io mi prendevo tutti gli altri che rimanevano con me… e così fu perché accompagnai pure l’autobus a destinazione come una chioccia per poi insegnare l’ultimo percorso da fare a piedi per raggiungere la scuola. Con chi vuole, ripassiamo insieme le prime faticosissime lezioni di italiano. E come con qualsiasi adolescente “nostrano”, vanno seguiti col pugno di ferro nel guanto di velluto. Per dirla tutta: sono impegnativi al massimo, se non ci si vuol limitare a offrire loro solo un letto e la colazione. Il tentativo di spiegare ai prevenuti, è tempo perso. Sicuramente anche in questo caso. Mi rimetto agli altri. Di quelli che conosciamo, nessuno ha chiamato per augurare ai ragazzi Buon Natale e per promettere una compartecipazione fattiva per l’anno nuovo. La Vigilia ci ha raggiunti un ragazzo mussulmano e a Natale si n’è aggregato pure un altro. Non sono certo venuti perché non sapevano dove altrimenti andare. Insieme ai cristiani e anche agli atei, abbiamo festeggiato il compleanno di qualcuno che 2017 anni fa nacque per tutti noi, per essere poi messo alla svelta in croce. E ci fu qualcuno che se ne lavò pure le mani. Eppure Gesù, Signore Benedetto, non sei vissuto e morto invano...
LITTLE RED RIDING HOOD AND THE BLACK SWAN (A Christmas story in the writing stage, also telling about the other side of the coin). We are hosting six asylum seekers since early October. More than one year ago, in conjunction with the first rash of Syrian refugees, I accidentally was listening to 24 Mattino - Radio 24, as Alessandro Milan was interviewing for Il Sole 24 ORE a hotelier telling about his experience. I felt poked, heavily, also because the gentleman was stating that it was difficult to find available hotel managers, since some of them had lost or were afraid of losing their affectionate clients... On the other hand, the Nigerian guys he was hosting, had started very soon to call him “daddy”, he was taking care about them, accompanying them to school or to the hospital for routine visits and taking daily only one hour rest for an afternoon nap. Believing to be made of the same stuff of the interviewed hotel owner, I called him to know more about and finally decided to subscribe to the waiting list, well knowing that the human commitment, if I would have decided to burden myself also of that, would have always been absolutely too big to be ever payable (which indeed and reasonably, is absolutely not paid). Silence followed, days, weeks, months, a whole year. Until 3 months ago as, with a call, I was asked if I would have been available to host six Eritrean boys. The stork brought them a couple of days after. Because, to a certain extent, it has been like becoming, as a question of choice, also a mother, even of adult sprogs. They arrived exhausted and confused. They had risked their lives and the vexations of inhuman beings just to reach the land of their dreams... which very soon turned out to be not the never-never land. Because internet is transmitting brilliant as misleading pictures, well hiding our sweat, our fatigue, our education, our organisational capability and our need for planning, as well as it hides our bad manners, our fear of diversity, our negative culture, our jealousy that leads us not to share anything with nobody, not even Christmas, as well as internet does not show the growing indifference of many of us and the perceptible desire of some to be racist and to put everyone into the same basket. Not talking about the preconceptions that fell on them, me and my Lifemate as a storm of boiling pitch. In the first period I was wearing a red jacket so they could not lose sight of me when I was showing them the village or when they were accompanying me in tasks outside home - while they were following me with their so typical way of walking: little red riding hood and the black swan. Because if you are long-sighted, you seek and see beauty beyond the blinkers of common people. We do not look at the colour of their skin. We look and see what they have inside. As Africa is going on in clashing in the earth’s innards against Europe, so our cultures seem to clash at the first sight against each other. They seem. Then you find yourself handling with available people or troublemakers, willing or impulsive, honest or in the desperate need of help. Just to make some example. The same as with us. And we? As the village found out that the local Community was hosting for the first time asylum seekers, the Community split in opposite factions. Stunned but not amazed, I read what certain more than hot hotheads (fortunately enough only few) were writing. Of course we were immediately asked how much we were “earning”. To those who would like to know, we suggest to take some of these boys to their home and then to quickly come to terms, first of all with the own conscience, in order to understand if there is a return of a hypothetical as well as dignified cost-benefit model. We have been asked why we call them “Hosts”? Please notice the capital “H”. Deliberately it is not a slip. Because a Host, indifferently if, how much and who pays, is sacred. Obviously not if it is a crook, but this is not the type of people frequenting our home. What should I say about certain friends who gave us their cold shoulder? Better late than too late. Much better like that. There are different ways of being a hotel manager. You can seize the moment and be both: a hotelier and also an citizen, with your involved consciousness. I am making just some examples for those who want to understand: some of the boys asked us why in such a big bed we were not putting 3 people. We answered that we wanted them to be comfortable. They were bewildered and thanked us. We have been asked why we decided to share with them the beauty of our home. Because if you are living in ugliness, it is more difficult to learn and to learn to appreciate. And what should I say about the day when they terrified called me because they had got on the wrong bus and they had lost themselves? I had given them a mobile phone of mine in order to call me in case of emergency and obviously (?) I rushed to pick them up... One day I was accompanying two of the boys to the bus station in order to learn the way to go to school. The driver looked us up and down and asked me if he was safe in letting them on board. I told him smiling that he did not need to think about it and that I was taking with me all the others remaining… and it went exactly like this because I even followed to bus to its destination as a mother hen to teach the last footpath necessary to reach the school. With those who want, we review together the first, absolutely hard Italian lessons. And as for every “local” teenager, they need to be followed with an iron fist in a velvet glove. Simply put: they are absolutely demanding, if you do not want to limit yourself in offering just bed and breakfast. The attempt to explain to the biased, is wasted time. For sure also in this case. I am referring to the other ones. Of those we know, nobody called the boys to wish Merry Christmas and to promise effective participation for the next year. At Christmas Eve a Muslim boy joined us and at Christmas also another one came. For sure they did not come because they would not have had any other place to go. Together with Christians and also with Atheists we have commemorated the birthday of somebody who 2017 years ago was born for all of us, to be then quickly crucified. And there was also somebody who washed his hands of it. But Jesus, holy Lord, you have not lived and died in vain...
Stiolo di San Martino in Rio, 12 Novembre 2016 - In onore di San Martino che vigila sul nostro Comune e del quale la nostra casa porta il nome, ieri sera abbiamo festeggiato in una ristretta cerchia di cari amici l’onomastico de l’Oasi La Martina. L’occasione è stata un momento di aggregazione anche per i richiedenti asilo politico che la nostra struttura ospita da poco più di un mese e ringraziamo Paolo Fuccio, Sindaco di San Martino in Rio, Rosamaria D'Urzo, Assessore, nonché Andrea Galimberti e Gabriele Gatti, Consiglieri, per averci onorato della loro presenza. Ha fatto bene ai ragazzi, per quanto debbano ancora capire appieno l'importanza della visita, e anche a noi - per avere reso omaggio alla nostra casa e proprio ai ragazzi che ospitiamo.
Stiolo di San Martino in Rio, 20 Ottobre 2016 - In veste di titolare de l’ Oasi La Martina, ringrazio il Sindaco per avere ufficializzato ieri l’arrivo dei primi profughi a San Martino in Rio ospitati presso la nostra struttura. Colgo l’occasione per condividere il nostro stupore: nonostante la loro giovane età, i ragazzi ci hanno colpito molto per la gratitudine, per la loro buona educazione e per il loro senso di responsabilità. Auspico quindi il benvolere da parte di tutta la Comunità affinché il loro desiderio di pace e di dignitoso rispetto possano incontrare l’adeguato esempio in risposta da parte di noi tutti. Allego una foto scattata con i nostri graditi Ospiti e con il mio compagno mentre alcuni giorni fa eravamo in visita in centro.
A titolo personale aggiungo poche riflessioni rivolte a chi è in grado di togliersi i paraocchi. So bene che il diverso/l’altro/lo straniero/lo sconosciuto fanno sempre paura e che per i più maligni, non c’è occasione migliore di poter cercare nell’impegno altrui sempre e solo un secondo fine. Poi ci sono anche sempre i soliti bastian contrari he per principio, piuttosto che tirare nella stessa direzione si piazzano all'opposizione. Niente di nuovo sotto al sole, insomma!
Per fortuna sono cresciuta in paesi la cui cultura si è consolidata su principi che in linea generale condivido e, primo tra tutti, vale il mio dovere personale di voler fare bene, fare del bene e cercare di dare il buon esempio (dopo che altri il buon esempio lo hanno dato a me). Ma di quello che succederebbe in Canada o altrove, non me ne importa un fico secco. Io rispondo innanzitutto alla mia coscienza e, invece di riempirmi la bocca di giudizi, le maniche me le sono rimboccate da un bel po’!
I nostri sei Cigni Neri (io li chiamo così!), sono arrivati da noi stremati ma avere visto i lori occhi brillare di serenità i giorni successivi al loro arrivo è stata una gratificazione personale incredibile. Non avremo sicuramente tutti dalla nostra parte (e mi metto con i ragazzi sulla stessa barca) ma sono sicura che a San Martino in Rio ci sarà sicuramente qualcuno che, diversamente da quelli che predicano bene e razzolano peggio, saranno più inclini a seguire il motto de “aggiungi un posto a tavola”
Trascrivo questo messaggio anche in inglese affinché lo possano leggere i ragazzi stessi. Ringrazio per l’attenzione.
As owner running Oasi La Martina, I would like to thank the Mayor for officially acknowledging yesterday the arrival of the first refugees in San Martino in Rio hosted at our structure. I want to share our surprise: despite of their young age, the boys have puzzled us for their gratitude, their polite manners and for their sense of responsibility. I therefore hope in the goodwill of the entire Community in order that their search for peace and dignified respect may find the adequate example in the answer of us all. I am attaching a picture of our welcomed Guests together with my life mate as we were visiting the city center some days ago. I am translating this message into English in order that the boys may read it by themselves. Thank you for your all attention.
Fortunately enoch I have grown up in countries where culture has been established following principles which, generally speaking, I share and, first among all, I feel obliged to do well, to do good and to try to set a good example (after having met other ones who have given me a good examle). But I do not care at all after would happen in Canada or somewhere else. First of all I follow my own conscience and instead of filling my mouth with judgments, I preferred to roll up my sleeves since a long time!
Our six Black Swans (I call them like this), arrived here exhausted but to see their eyes shining the days after their arrival because they had found serenity again, has been an unbelievable personal gratification. We surely will not have all on our side (and I put myself in the same boat of my boys) but I am sure that in San Martino in Rio there will be for sure somebody that, not as the ones who preach one thing and do another, will be happy to follow the motto of “set another place at table”.
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A tutela della sicurezza interna, i locali comuni sono monitorati ininterrottamente tramite un impianto di registrazione video.
È disponibile una copertura gratuita Wi-Fi ma NON abbiamo la televisione!